Quando parla Antonio Cassano fa sempre molto rumore. Nonostante i 32 anni suonati, il talento barese del Parma non ha alcuna intenzione di tirare il freno a mano quando si trova davanti alle telecamere e ai giornalisti. Appena raggiunto il ritiro dei ducali in vista della stagione 2014-2015, Cassano ha così avuto modo di togliersi ancora una volta qualche sassolino dalle scarpe, partendo dalla lite che avrebbe avuto in Brasile con il capitano della nazionale Gigi Buffon. Fantantonio parla di “fango gettato da qualcuno” e non lesina una frecciata a Walter Mazzarri, tecnico dell’Inter con il quale ha avuto una burrascosa esperienza alla Sampdoria qualche anno fa.
Nonostante le voci circolate alla fine del campionato scorso, innanzitutto, Cassano puntualizza che non ha alcuna intenzione di cambiare maglia: a Parma lo scorso anno si è trovato molto bene, l’ambiente lo coccola e l’amico allenatore Roberto Donadoni non ha alcuna intenzione di lasciarlo andare:
“Resto al Parma al 100% – esordisce Cassano in conferenza stampa – in questo momento Parma per me è il Barcellona, è la piazza più bella del mondo. Leonardi e Donadoni sono fondamentali, in particolare l’allenatore con me ha una pazienza infinita. Se se ne va uno dei due… E poi sono molto attaccato sia alla città che alla gente, mi piace perché è un po’ ‘snob’ come me”.
Tornando per un attimo a quanto accaduto in Brasile, Cassano nega di aver creato problemi al gruppo e al CT Cesare Prandelli:
“Per la prima volta non ho fatto casini – ammette – ma qualcuno si è voluto fare pubblicità sulla mia pelle gettandomi fango. Ma ho le spalle larghe”.
Fonti giornalistiche riferirono di un bicchiere rotto a tavola per non aver giocato titolare contro l’Inghilterra, oltre che di scortesie nei confronti delle cameriere dell’albergo che ospitava la missione azzurra ai Mondiali di Brasile 2014. Cassano nega tutto:
“L’episodio del bicchiere? Qualcuno se l’è bevuto il bicchiere, di vino. Ho fatto gruppo soprattutto con Buffon, mi veniva a cercare anche di notte. Hanno voluto gettare fango su entrambi ma non hanno indovinato la giocata. Io Prandelli devo solo ringraziarlo – prosegue – come devono ringraziarlo gli italiani per il lavoro che ha fatto. Non sono stato chiamato per due anni in Nazionale, ma mi sono sempre comportato bene”.
Parentesi chiusa ormai, Cassano e la nazionale difficilmente si ritroveranno nel prossimo futuro: la nazionale del talento barese sarà il Parma, che punterà a fare un buon campionato, meglio di quello passato, se possibile, quando si conquistò una importantissima qualificazione all’Europa League, cancellata, però, per motivi burocratici. Da questo punto di vista, Cassano è molto carico:
“Quello che ci hanno fatto è stato vergognoso, ma è uno stimolo per me a fare ancora meglio per riprenderci quello che avevamo guadagnato sul campo. Ci hanno tolto un sogno e ora sarà più dura per gli altri venire a giocare a Parma”.
Quanto al prossimo scudetto, Fantantonio spera lo vinca l’Inter, “ma non per l’allenatore (Mazzarri, ndr)”, mentre il suo futuro sembra ormai segnato:
“Al 99% chiuderò la carriera qui. Cosa farò dopo il calcio? Non lo so – conclude – , non so fare nulla…”
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